Accademia di Belle Arti

L’Accademia di Belle Arti è un’istituzione creata per la formazione degli artisti. Le prime sono nate in Italia nella seconda metà del XVI secolo, in risposta ai primi segni di una crisi. Questa crisi era legata sia all’emergente consapevolezza degli artisti della propria individualità espressiva sia alle evoluzioni socio-economiche che influenzavano il rapporto tra committenti e artisti.

Grandi maestri come Michelangelo, Vasari e Leonardo iniziarono a considerare l’arte come un’attività speculativa e sottolinearono la mancanza di un approccio didattico, sia teorico che pratico. Il modello tradizionale del maestro-imprenditore limitava l’individualità e le opportunità dell’allievo. Le prime Accademie, come l’Accademia del Disegno a Firenze nel 1563 e quella di San Luca a Roma nel 1588, vennero fondate con l’intento di offrire un insegnamento innovativo basato su discipline come anatomia, geometria, filosofia e storia, e di emancipare gli studenti dalle restrizioni delle corporazioni artigiane.

Tuttavia, già nei primi anni del XVII secolo, le Accademie, che si erano diffuse in Europa, iniziarono a regredire. In ambito didattico, si mostravano reticenti alle nuove correnti artistiche, sottolineando l’importanza delle regole “classiche” del Rinascimento in termini di disegno, rappresentazione umana, composizione e temi, come quelli mitologici e storici. Giuridicamente, le Accademie stabilirono nuovi vincoli per gli artisti, regolamentando la loro attività attraverso concorsi ed esposizioni, spesso l’unico mezzo per acquisire nuovi incarichi. La Chiesa della Controriforma, inoltre, esercitò un controllo sulle Accademie italiane, promuovendo un’arte usata come strumento di propaganda religiosa, come dimostra la fondazione dell’Accademia di Brera da parte di Federico Borromeo.

Nei paesi dominati da monarchie assolute, il sovrano finanziava direttamente l’Accademia, imponendo un’arte che glorificasse la potenza monarchica e l’ideale di vita cortese. Così, l’individualità dell’artista veniva circoscritta entro limiti “accademici”, contro i quali artisti come Caravaggio e Goya cercarono di ribellarsi. Le Accademie inoltre differenziarono tra “arti maggiori”, come la pittura, scultura e architettura, e “arti minori”, spesso ritenute di scarso valore artistico e rilegate al mondo dell’artigianato. Fu il Romanticismo a sfidare apertamente l’accademismo, difendendo la libertà dell’artista. Movimenti artistici del XIX secolo, come il purismo, il realismo e il preraffaellitismo, adottarono una posizione critica o di rifiuto verso le Accademie, sia in termini di tecniche artistiche che di controllo del mercato. L’arte contemporanea si è generalmente posizionata in opposizione all’accademismo, esplorando temi precedentemente respinti dalle Accademie.

Oggi, le Accademie di Belle Arti sono istituzioni di livello universitario accessibili dopo aver conseguito il diploma di liceo artistico. Offrono corsi su tecniche di pittura, scultura e “arti minori”. Tra le molteplici Accademie italiane, si distinguono quelle di Venezia, Roma, Torino, Napoli e Milano.